DATA DI SCADENZA: sappiamo tutto?


I prodotti e le loro date di scadenza, un argomento piuttosto delicato che ci porta a scegliere con cura quando si fa la spesa e a consumare "in tempo" ciò che acquistiamo, soprattutto gli alimenti.  
Una ricerca effettuata nel Regno Unito dalla WRAP (Waste & Resources Action Programme) ha evidenziato che una percentuale molto elevata di consumatori, dal 45 al 49%, scarta gli alimenti a causa di una errata comprensione dei termini di scadenza. Si perchè molto spesso si fa una certa confusione quando si leggono le etichette. 
Bisogna pertanto cercare di fare chiarezza, innanzitutto quando si parla di data di scadenza si fa riferimento al periodo entro cui un alimento correttamente conservato viene ritenuto igienicamente idoneo. Tuttavia questo non vuol dire che il giorno dopo il prodotto sia da buttare, tanto è vero che bisogna sempre accertarsi della qualità dello stesso e nel caso in cui non si rilevino alterazioni si può consumare l’alimento con una certa tranquillità.
In realtà la regolamentazione in materia afferma che solo il latte artificiale necessita di una data di scadenza, tutti gli altri alimenti non deperibili nell'immediato presentano la dicitura “termine minimo di conservazione“
La scarsa informazione in merito non fa altro che aumentare gli sprechi, perché spesso quando vediamo che il prodotto è scaduto inconsapevolmente gettiamo l’alimento nella spazzatura e poi corriamo al supermercato per comprarne altri. Purtroppo questo ci fa entrare in una specie di vortice che produce un consumo irresponsabile e che fa aumentare moltissimo le tonnellate di rifiuti prodotti e le risorse sia energetiche che non che si rendono necessarie per la produzione industriale.
Vediamo quindi alcuni esempi di alimenti di prima necessità, che se integri e conservati correttamente per tutto il tempo possono essere consumati con relativa tranquillità: la pasta e il riso  (l'Ue ha intenzione addirittura di togliere la data di scadenza su questi prodotti per limitare lo spreco alimentare. Eccezion fatta per il riso integrale che invece ha un periodo di conservazione più ristretto), il caffè (il cui unico inconveniente potrebbe essere quello di perdere un po' della sua fragranza e delle sue caratteristiche nutrizionali), lo zucchero bianco che quello di canna (l'importante è conservarli in luoghi freschi e asciutti al riparo dalla luce del sole). Lo stesso discorso fatto per lo zucchero vale per il sale in quanto,esso, con il tempo non perde le sue caratteristiche e non è soggetto all'attacco di microrganismi che possono renderlo pericoloso.

Commenti